
Dopo quasi 10 anni dall’inizio delle rilevazioni cittadine sulle buone pratiche di sostenibilità, circa 9 italiani su 10 intervistati sono compatti verso un necessario cambio di passo da parte del nostro Paese in termini di investimento nelle fonti di energia rinnovabile, processi produttivi sostenibili e transizione ecologica.
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Una presa di coscienza tutt’altro che scontata: appena dieci anni fa, infatti, la consapevolezza era ancora in gran parte da costruire. Ma qual’è il prossimo passo da fare insieme? Sicuramente far sì che le conoscenze teoriche si traducano anche in comportamenti reali.
Ed è qui che molti di loro si perdono per strada.
Per esempio, il 63% del campione sa cosa significa mobilità sostenibile, una percentuale ancora più alta, il 68%, approva gli incentivi pubblici per l’acquisto di auto elettriche, ma soltanto l’8% ne guida una.
Ancora meno, il 6%, di utenti di monopattini, bici o scooter elettrici in sharing.
Vale un discorso analogo per l’abbigliamento: il 59% sa cosa significa moda sostenibile, il 24% si dice disposto ad acquistare abiti con attributi di sostenibilità anche pagandoli un po’ di più, solo il 14% dice di averli nell’armadio.
Cibo Bio: Tutti lo Vogliono, Pochi lo Comprano
L’alimentazione segue lo stesso trend.
A fronte di un 83% di italiani che ritiene corretto sostenere l’agricoltura biologica, il 34% si dichiara pronto ad acquistare cibo bio anche a un prezzo più alto rispetto a quello convenzionale e meno della metà, il 15%, lo consuma abitualmente.
Ma, a questo punto, sorge spontanea una domanda: perchè in molti non riescono a mettere realmente in pratica quello che dicono? Gli italiani citano innanzitutto i costi alti, seguiti dallo sforzo necessario per cambiare abitudini. Sul terzo gradino del podio c’è una motivazione tutt’altro che banale, cioè la scarsa fiducia nelle informazioni date dai brand sui prodotti ecologici o presunti tali.
E non è l’unica risposta che fa trasparire una certa disillusione. Quando la ricerca chiede loro cosa ne pensano delle iniziative sostenibili delle aziende, sono di più le persone che le bollano come mosse di marketing (49%) di quelle che le ritengono sincere (44%).
Un messaggio che dovrebbe farci riflettere tutti.