Focus su Europa, giovani e imprese
Ottant’anni ma non li dimostra.
Giornata storica, quella di ieri, per Confindustria Umbria che ha celebrato i suoi primi 80 anni al Teatro Lyrick di Assisi al cospetto di una folla di quasi 900 imprenditori e autorità locali e nazionali.
A fare gli onori di casa è stato il presidente dell’associazione, Vincenzo Briziarelli che ha tracciato un bilancio dell’attività associativa, sottolineando l’evoluzione di Confindustria Umbria, nata nel 1944 con circa venti imprese e cresciuta fino a rappresentare oggi circa mille aziende con un totale di 50.000 dipendenti. Una realtà che rappresenta l’80% del valore aggiunto manifatturiero regionale, contributo essenziale per l’economia dell’Umbria.
Tra i super ospiti dell’evento, presentato da Giorgia Palmas, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, la presidente della Regione, Donatella Tesei, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti e il numero uno degli industriali italiani, Emanuele Orsini.
Ridurre i costi dell’energia per le imprese, favorire la possibilità di investire, individuare con il governo la strada per perseguire la crescita. Questi i punti messi a fuoco dall’assemblea di Confindustria Umbria durante la quale il presidente regionale Vincenzo Briziarelli ha evidenziato l’importanza di agire contemporaneamente sia a livello europeo con la riforma di alcune decisioni che ostacolano l’attività di impresa, sia a livello locale con nuovi strumenti di politica industriale.
Anche il ministro Crosetto, intervenendo dal palco, ha posto l’accento sul ruolo-ostacolo dell’Europa, quando le scelte politiche diventano ideologia, mentre il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, ha affrontato in modo diretto il tema energia e il nodo nucleare: “Il tema vero – ha puntualizzato – è che parlare di energia significa parlare di salvaguardia nazionale, noi dobbiamo incrementare la nostra indipendenza energetica. È un tema di competitività”. E ancora: “Come non possiamo non sostenere il nucleare di nuova generazione? Dobbiamo dire che non sarebbe più la centrale di una volta, ma microreattori per i quali ci impegniamo, con il presidente del Consiglio, a trovare siti all’interno delle nostre industrie per evitare il problema ai sindaci“. “Confindustria – ha concluso – lavora con il governo per la crescita e deve farlo. È quello che stiamo facendo”.